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Rimodellamento degli zigomi e solco lacrimale

TRAPIANTO DI GRASSO

Questo intervento, poco conosciuto, è in genere quello che meglio consente di risolvere il riassorbimento del grasso della zona zigomatico-malare e a livello del solco lacrimale (freccia rossa nella foto 1 e 2), tipico del processo di invecchiamento delle donne.

Molto spesso il riassorbimento in quest’area non e’ riconosciuto dalle donne ed e’ scambiato con la comparsa di “occhiaie” dovute a stanchezza.

In realta’, tale processo e’ irreversibile, e per questa ragione, anche dormendo molto…le OCCHIAIE non spariranno piu”!!!

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Foto 1: Paragone fra la visione frontale della zona zigomatico-malare del viso di una donna giovane di circa 20 anni e quello di una donna matura di circa 50.
La comparsa di un inestetico solco, legata al riassorbimento del grasso in quest’area, e spesso erroneamente confusa con una “occhiaia” , e’ evidenziata dalla freccia rossa.

Molto spesso, per capire il tipo di modifica che si otterra’ con il grasso (modifica che possiamo quasi definire come permanente) e’ possibile utilizzare anche dei filler come l’acido jaluronico od il polilattico (vedi sezione FILLER) che in modo temporaneo mimano la correzione senza darci l’ansia di un trattamento irreversibile.

Foto 2: Paragone fra la visione in ¾ delLa zona zigomatico-malare del viso di una donna giovane di circa 20 anni e quello di una donna matura di circa 50.

La comparsa di un inestetico solco, legata al riassorbimento del grasso in quest’area, e’ evidenziata dalla freccia rossa.

Molto spesso, per capire il tipo di modifica che si otterra’ con il grasso (modifica che possiamo quasi definire come permanente) e’ possibile utilizzare anche dei filler come l’acido jaluronico od il polilattico (vedi sezione FILLER) che in modo temporaneo mimano la correzione senza darci l’ansia di un trattamento irreversibile.

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Una volta deciso che la modifica ottenuta e’ di nostro gradimento, si puo’ pensare di stabilizzarla attraverso il trapianto di grasso.

L’intervento consiste nel prelevare piccole quantità di grasso da zone dove tipicamente è presente un grasso “stabile” (ad esempio, nelle donne, la zona delle cosce o “culottes de cheval”.)

Il prelievo avviene con piccole cannule del diametro di aghi, quindi sia nella zona di prelievo che nella zona di trapianto non residuera’ alcuna cicatrice.

Il posizionamento del grasso avviene in piccole quantita’ e la tecnica assomiglia a quella dei filler.

Il vantaggio, rispetto ai filler, e’ che nessuno puo’ risultare “allergico” al proprio grasso, quindi e’ sicuramente la tecnica di elezione nelle pazienti a rischio per eventuali reazioni allergiche ai comuni filler.

Inoltre, una volta trapiantato, il grasso risulta stabile nel tempo e la correzione puo’ essere pertanto considerata “permanente” (ossia che dura molto a lungo, nell’ordine di anni – anche se non definitiva.

La scomparsa eventuale del grasso trapiantato si deve soprattutto al processo di invecchiamento: come il grasso del corpo va via via riducendosi negli anziani, per un processo naturale, cosi’ scomparira’, nel tempo, anche quello trapiantato. Questo fenomeno, e’ a mio avviso, uno dei maggiori vantaggi dell’utilizzo del grasso nelle tecniche di ringiovanimento: le modifiche fatte si adegueranno, negli anni, all’invecchiamento generale di tutto il corpo, rendendo l’intervento naturale, ed impedendo quell’innaturale effetto di “faccia da bambolina” in donne di 90 anni.

L’intervento e’ solitamente effettuato in anestesia locale, con un’eventuale associata sedazione cosciente, ambulatorialmente.

Difficilmente e’ necessario assumere farmaci antidolorifici (che verranno comunque prescritti) dopo l’intervento, perché una leggera sensazione dolorosa può durare al massimo ventiquattro ore.

Non vi sono punti da rimuovere.

Dopo l’intervento vengono applicate delle compresse ghiacciate sugli occhi per limitare le ecchimosi (lividi) ed una crema che ne rallenta enormemente il rischio di comparsa, e dopo un periodo di osservazione di 2 – 6 ore il/la paziente può tornare a casa.

Il gonfiore, come i lividi, durano da sette a quindici giorni. (anche se il gonfiore, in alcuni soggetti particolarmente sensibili, puo’ durare fino a un mese)

Molti pazienti riescono a riprendere la maggior parte delle attività lavorative dopo circa sette giorni (se il trapianto ovviamente interessa una sola zona del viso. Per trattamenti piu’ estesi il gonfiore dura proporzionalmente piu’ a lungo), ma in media è meglio considerare sempre almeno 10 – 15 giorni di riposo.

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